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In questa sezione voglio raccogliere alcune delle poesie a mio avviso più belle. Quando andavo a scuola leggevo moltissima poesia e la ricopiavo dentro agende o quaderni. Mi ero pure dilettata a scrivere qualcosa, ma erano una specie di diario personale per me, pertanto, riguardandomi così da vicino non ne trascriverò nemmeno una, oltre al fatto che sfigurerei alla grande vicino a quelli che veramente eran dei poeti. :) Se volete suggerirmene di altre, come sempre potete usare la sezione CONTATTI e sarò felice di condividerle su questo sito. Alcune sono semplici citazioni in versi, altre sono vere e proprie poesie e altre ancora sono estratti. Datemi anche la vostra opinione in merito ;)
Buona lettura!
CANTO NOTTURNO DEL VIANDANTE
Su tutte le vette
è quiete;
in tutte le cime degli alberi
senti un alito
fioco;
gli uccelli son muti nel bosco.
Aspetta, fra poco
riposi anche tu.
Johann Wolfgang Goethe
Andai nel bosco perché desideravo vivere con saggezza,
vivere a fondo e succhiare tutto il midollo della vita,
sconfiggendo tutto ciò che non era vita
per non ritrovarmi poi in punto di morte
e scoprire che non ero vissuto.
Henry David Thoreau - Vita nei boschi
Sonetto LXXI
Il vostro pianto quando sarò morto, non si prolunghi
Quando più non udrete, lugubre, tetra, la campana
Propagare in giro notizia che me ne sono andato
Da questo vile mondo, a ospite dei vermi più vili.
Né vi tocchi se rileggete queste righe, il ricordo
Della mia mano che le scrisse, poiché vi amo talmente
Che vorrei anche dai pensieri vostri sapermi assente
Se dovesse darvi il pensare a me malinconia.
Oh! Se vi cade, dico, uno sguardo su questi versi
Quando già forse sarò sciolto e fisso nella terra,
Non riesca il povero mio nome nemmeno a farsi esprimere,
Ma sia anche l’amore vostro con la mia vita, finito,
Per tema che la gente saggia scorgendo il vostro pianto,
Per via mia non vi beffi, quando me ne sarò andato.
William Shakespeare
CANZONE D'AUTUNNO
I lunghi singhiozzi
dei violini
d'autunno
mi feriscono il cuore
con un languore monotono.
Ansimante e pallido,
quando rintocca l'ora
mi ricordo dei giorni antichi
e piango
E me ne vado
nel vento maligno
che mi porta
di qua e di lÃ
come una foglia morta
Paul Verlaine
i miei incantesimi
I miei incantesimi sono infranti.
La penna mi cade,
impotente,
dalla mano tremante.
Se il mio libro é il tuo caro nome,
per quanto mi preghi,
non posso più scrivere.
Non posso pensare,
né parlare,
ahimé non posso sentire più nulla,
poiché non é nemmeno un'emozione,
questo immobile arrestarsi sulla dorata
soglia del cancello spalancato dei sogni,
fissando in estasi lo splendido scorcio,
e fremendo nel vedere,
a destra e a sinistra,
e per tutto il viale,
fra purpurei vapori, lontano
dove termina il panorama,
nient'altro che te.
Edgar Allan Poe
LA MORTE DEGLI AMANTI.
Avremo letti pieni d'odori leggeri,
divani profondi come avelli
e strani fiori sulle mensole,
schiusi per noi soto cieli più belli.
Consumando a gara i loro estremi ardori,
i nostri due cuori saranno due grandi torce
che rifletteranno i loro duplici splendori
nelle due nostre anime, questi specchi gemelli.
In una sera fatta di rosa e di mistico azzurro
ci scambieremo un unico lampo
come un lungo singhiozzo, tutto carico d'addii;
e più tardi un angelo, aprendo le porte,
verrà a rianimare, fedele e giocoso,
gli offuscati specchi e le fiamme morte.
Charles Baudelaire

Becky Writer
MACCHIE D'INCHIOSTRO PERCHE' E'CIO' CHE MI RIMANE SULLE MANI DOPO AVER SCRITTO LE MIE STORIE. NATURALMENTE L'INCHIOSTRO E' DELLA BIRO, MI PIACE PERO' IMMAGINARMI ALLE PRESE CON PIUMA E CALAMAIO. ANACRONISTRICO? FORSE, MA AL GIORNO D'OGGI COSA NON LO E'?
"lA FRECCIA NERA"
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