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RECENSIONE: POIROT SUL NILO - AGATHA CHRISTIE


Una delle mie mancanze è non aver letto ancora molti libri di Agatha Christie, ma sto cercando di rimediare. Ne ho letti alcuni e dei suoi tre personaggi più noti, quello che preferisco è sicuramente Poirot. Il primo romanzo di quest’autrice per me è stato Assassinio sull’Orient Express, mi ha praticamente fulminato. Questo mi è piaciuto pure, come peraltro gli altri che ho letto. Devo dire che all’inizio parte un po’ in sordina, c’è un lungo preambolo in cui presenta i vari personaggi e li fa incontrare in una crociera sul Nilo. All’inizio non capivo perché ci mettesse tanto ad arrivare al delitto, poi quando la trama comincia a snodarsi e poi a riannodarsi di nuovo allora sì acquista senso! Come sempre l’assassino potrebbero essere tutti e nessuno allo stesso tempo, ti interessi ad alcuni personaggi e inizi a sospettare di altri, ma fino alla fine la soluzione non traspare, a meno che non ci si chiami Hercule Poirot. La storia gira tutto intorno a una giovane donna, Linnet, una ricca ereditiera dai modi gentili che nasconde però una natura possessiva e viziata, in viaggio di nozze con Simon, un ragazzo di umili origini che fino a poco tempo prima era fidanzato con Jacqueline, la migliore amica di Linnet, una ragazza spensierata, impulsiva e molto arguta. Linnet è molto conosciuta nell’alta società e la notizia del matrimonio, pubblicata su tutti i giornali, ha suscitato scalpore in quanto tutti si aspettavano sposasse un uomo del suo stesso lignaggio. Vari personaggi, più o meno sconosciuti alla ragazza, decidono, per curiosità o per interesse personali, d’intraprendere un viaggio in Egitto per incontrare i novelli sposi, tra questi una madre apprensiva, la signora Allerton, assieme al figlio arrogante e cinico, una scrittrice in declino, la signora Otterbourne assieme alla figlia Rosalie, un’anziana donna sprezzante e capricciosa, la signora Van Schuyler con l’infermiera e una giovane parente, il medico Dottor Bessner e l’avvocato che amministra i beni di Linnet, Pennington. Hercule Poirot, naturalmente è in vacanza e quando scopre che Jacqueline, impazzita di gelosia, ha seguito Linnet e Simon per tutta l’Europa per vendicarsi del tradimento di entrambi, cerca di dissuaderla dal commettere atti di cui potrebbe pentirsi. Ed ecco che proprio la bella Linnet viene uccisa nel sonno nella sua cabina, ma, com’è logico, niente è scontato e la ricerca del colpevole non è facile come sembra. Indizi, alibi testimonianze e altre due vittime infittiscono sempre più le indagini di Poirot e del suo collega Race. Una volta che gli avvenimenti prendono il via, il ritmo è incalzante e non riesci più a staccarti dal libro per conoscere la verità e scoprire se le proprie congetture sono esatte. L’ho trovato un buon libro, anche se non al livello di Assassinio sull’Orient Express o Dieci Piccoli Indiani, per i quali ho riempito inutilmente foglietti di block notes con indizi per cercare il colpevole. Un delitto come sempre costruito egregiamente con colpi di scena che fanno cadere le teorie sulla soluzione. L’ambientazione esotica, inoltre, dà quel tocco in più alla storia. La cosa interessante inoltre è che sono posti realmente visitati dall’autrice nei suoi viaggi, quindi descritti in maniera dettagliata e nostalgica. Se siete amanti dei polizieschi vecchio stile (ma evergreen) vi consiglio anche questo tra i tanti scritti dalla Christie.

“La guardò con un’espressione che in parte era beffarda e in parte commossa. E prese a mormorare sottovoce le parole di una canzoncina francese: La vie est vaine/ un peu d’amour/ un peu de haine/ et puis bonjour. La vie est brève/ un peu d’espoir/ un peu de rêve/ et puis bonsoir.”


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