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RECENSIONE: SETA - ALESSANDRO BARICCO


​Come “Novecento” anche questo libro di Baricco riesce a concentrare in un centinaio di pagine una straordinaria storia. Lo si legge tutto d’un fiato, coinvolti da delle immagini scritte in maniera tale da sembrare quasi reali. Anche qui si parla di un viaggio, ma invece che a ovest questa volta veniamo trascinati nell’estremo oriente, in Giappone. Personalmente amo le storie ambientate nel Sol Levante, che siano scritte da occidentali o da giapponesi stessi, libri, fumetti, film. Qui però non troviamo samurai, spade o demoni, troviamo invece un mercante francese di bachi da seta, Hevré Joncour, una misteriosa ragazza dallo sguardo penetrante e dei messaggi scritti con inchiostro nero, ideogrammi dai sapori esotici e misteriosi che condizionano inesorabilmente la vita del protagonista. Costretto a viaggiare fino in Giappone per comprare delle uova di bachi da seta, Hevré incontra una bellissima fanciulla di cui s’invaghisce senza conoscere nulla di lei, nemmeno la sua voce o il suo nome. È un amore platonico fatto unicamente di sguardi fugaci e segreti. Sebbene sia felicemente sposato in Francia, il suo animo è completamente stregato dalla misteriosa fanciulla. Quando riceve una lettera scritta in ideogrammi, la sua diventa quasi un’ossessione e si affida a Madame Blanche, una ricca prostituta di origine giapponese, per leggere quei sette fogli dai toni intensi, passionali, ma anche malinconici.

Un romanzo che ti tiene incollato a ogni pagina fino alla fine, quando un’aspettata scoperta ribalta completamente la storia e i sentimenti del protagonista. Baricco riesce a descrivere perfettamente, nel suo stile conciso e poetico, l’animo contrastato e tormentato di Hevré, riuscendo contemporaneamente a mostrare uno scorcio di Giappone ottocentesco con pennellate lievi e delicate. Lo consiglio vivamente, è un libro veloce e leggero, ma al contempo intenso e coinvolgente. Se amate la scrittura di Baricco, amerete anche Seta.


“ Quel che era per noi, l’abbiamo fatto, e voi lo sapete. Credetemi: l’abbiamo fatto per sempre. Serbate la vostra vita al riparo da me. E non esitate un attimo, se sarà utile per la vostra felicità, a dimenticare questa donna che ora vi dice, senza rimpianto, addio.”


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