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RECENSIONE: IL RAGAZZO DEI MONDI INFINITI - GAIMAN/REAVES


Quanti mondi paralleli possono esistere? Un’infinità. È ciò che scopre Joey Harker, un liceale dai voti mediocri, con una vita sociale non particolarmente intensa e con il senso dell’orientamento praticamente nullo. Un giorno, durante una prova di orienteering organizzata dallo stravagante professor Dimas, per caso inizia a “camminare” tra un mondo parallelo e l’altro, in cui tutto sembra uguale, ma non lo è: la sua città non è esattamente la sua città, la sua famiglia non è esattamente la sua famiglia e lui stesso non esiste, o meglio, esistono varie versioni di lui stesso. Nel mentre viene rapito dalla perfida maga Lady Indigo, al servizio degli ESA, una delle due organizzazioni dell’Altriverso che cercano di conquistare tutti i mondi del cosiddetto Arco (un’infinità di pianeti Terra, dove regnano magia, scienza o entrambe) e per farlo ha bisogno dell’energia dei Camminatori, ovvero tutti coloro in grado di “camminare” da un mondo all’altro. Joey viene salvato da Jay, un Camminatore che è in realtà un se stesso solo più adulto. A Base Town, dove viene portato, incontra altre versioni di se stesso (tutti Camminatori), frequenta una specie di scuola dove viene addestrato all’uso dei suoi poteri e insieme ai suoi nuovi amici (Jo, J/O, Jakon, Josef, Jai e il favominide Kolor) inizia un’avventura intergalattica per combattere il male che sta invadendo l’intero Altriverso.

So che di solito non bisogna scegliere un libro dalla copertina, ma alcune volte non riesco a resistere e questa è una di quelle volte. Mi attirava molto la scritta e ho deciso di leggerlo. Si è rivelata una buona idea perché il libro di Gaiman e Reaves mi è piaciuto molto. È un romanzo di fantascienza per ragazzi dallo stile semplice e frizzante, con una buona dose di ironia che non guasta mai. Scritto dal punto di vista del protagonista, la storia si svolge in maniera lineare e veloce e i personaggi sono caratterizzati e ben descritti. Se vi piace il genere ve lo consiglio. Sono un’amante della fantascienza non canonica, come la chiamo io (ovvero quella in cui ci sono scenari post apocalittici o in cui bisogna salvare il mondo dalla distruzione aliena) e preferisco le storie un po’ più fantasiose, come questa. Bello bello, mi è proprio piaciuto ;)


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