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Recensione: Guida Galattica per Autostoppisti (Il ciclo completo) - Douglas Adams


Finalmente sono riuscita a finire i cinque libri della Guida. Lettura tanto appassionante (se piace il genere fantascienza-umoristica) quanto incredibilmente incasinata. Iniziamo con il dire ciò che risulta scritto sulla Guida: “Non fatevi prendere dal panico”. Eh già,perché Adams aveva pensato anche a questo, forse l’aveva fatto apposta per impedire che ne venga fatto un riassunto. :-) Nata come una trasmissione radiofonica per la BBC, la Guida è diventata un vero cult per gli appassionati di fantascienza. Essendo come dicevo, alquanto caotica (sia nel complesso dei 5 libri, sia all’interno di ogni singolo capitolo) tenterò di raccontarvi la storia, o meglio la presentazione della storia, partendo dal presupposto che è una perfetta fusione tra ironia, fantascienza, umorismo all’inglese e intrecci spazio-temporali ed è praticamente impossibile raccontarla in maniera lineare. Il primo libro, nonché il più celebre, dà anche il titolo all’omonima “trilogia in cinque parti” e al suo interno appaiono i personaggi che saranno i protagonisti dell’intera saga. Arthur Dent, un inglese buono e ingenuo, amante della routine, si ritrova improvvisamente a dover affrontare (contro il suo volere) un lungo viaggio come autostoppista in giro per la Galassia, accompagnato dal folle Ford Prefect. Il suo amico si rivela essere un uomo proveniente da un piccolo pianeta vicino alla stella di Betelgeuse, lavora come recensista per la Guida Galattica per Autostoppisti (una guida/enciclopedia che tratta ogni singolo argomento che può essere utile agli autostoppisti galattici, come una specie di Routard, la nota guida turistica terrestre) e da 15 anni è sulla Terra per studiarla, in attesa di essere “raccolto” da una nave spaziale di passaggio. Dopo tutto questo tempo sul nostro pianeta, le uniche cose che la Guida ha deciso di pubblicargli sono “Terra: Praticamente Innocua”. Arthur scopre che l’amico è un alieno poco prima che una nave Vogon distrugga il mondo per far spazio a un’autostrada interspaziale: ironia del destino, quello stesso giorno la casa di Arthur doveva essere demolita per far spazio a una superstrada. Ford lo salva all’ultimo momento, assieme a un’altra terrestre, Tricia McMillian (detta Trillian), un’astrofisica-giornalista, unica della sua specie a sapere che c’è un’intera Galassia da esplorare oltre alla Terra. Incontreranno poi Zaphod Beeblebrox, un affascinante quanto pazzo amico d’infanzia di Ford con due teste ed ex presidente della Galassia e Marvin, un robot con Caratteriche da Persona Vera e pertanto costantemente depresso. Per vari casi fortuiti finiscono sul pianeta Magrathea dove incontrano il progettista del pianeta Terra (ebbene sì i pianeti vengono progettati a tavolino) e dei topi, razza aliena insediata sulla Terra che ha commissionato il lavoro e che sta ancora cercando la “Risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto”. Questa verrà data da Pensiero Profondo, un gigantesco computer che dopo centinaia di migliaia di anni dà il suo responso: 42, lasciando tutti perplessi e curiosi a questo punto di sapere la domanda, cosa che il computer elaborerà nei prossimi millenni. La saga continua con avventure apparentemente capitate per caso di pianeta in pianeta, i personaggi si dividono per poi incontrarsi di nuovo, ne incontrano di altri (ancora più assurdi) tra cui persino Elvis Presley, gli eventi che susseguono sembrano pure coincidenze, ci sono colpi di scena, storie d’amore, figli inaspettati, universi paralleli, ristoranti al limite del tempo e dello spazio, situazioni paradossali e assurde, ma che ci hanno insegnato alcune cose: 1) per viaggiare come autostoppista galattico è necessario avere una copia della Guida e portare sempre con sé un asciugamano 2) i delfini, che erano la razza più intelligente e gli unici a sapere dell’imminente distruzione della Terra, in fin dei conti sono stati grati agli esseri umani 3) non esiste una sola dimensione e un solo tempo, ma “Qualunque cosa che accade, accade", "Qualunque cosa che, accadendo, ne fa accadere un'altra, ne fa accadere un'altra.", "Qualunque cosa che, accadendo, induce se stessa a riaccadere, riaccade.”, "Però non è detto che lo faccia in ordine cronologico."


(Incipit) “Lontano, nei dimenticati spazi non segnati nelle carte geografiche dell'estremo limite della Spirale Ovest della Galassia, c'è un piccolo e insignificante sole giallo. A orbitare intorno a esso, alla distanza di centoquarantanove milioni di chilometri, c'è un piccolo, trascurabilissimo pianeta azzurro–verde, le cui forme di vita, discendenti dalle scimmie, sono così incredibilmente primitive che credono ancora che gli orologi da polso digitali siano un'ottima invenzione.”


“È importante e risaputo che le cose non sempre sono ciò che appaiono. Per esempio sul pianeta Terra gli uomini hanno sempre ritenuto di essere più intelligenti dei delfini. Sostenevano infatti che mentre loro avevano inventato un sacco di cose, come la ruota, New York, le guerre, ecc., i delfini non avevano fatto altro che sguazzare nell'acqua divertendosi. Al contrario invece, i delfini sapevano da tempo dell'imminente distruzione della Terra e avevano tentato più volte di avvertire l'umanità dell'incombente pericolo; ma i loro messaggi erano stati fraintesi e interpretati come divertenti tentativi di dare calci a palle da football o di fischiare per avere bocconcini prelibati. Così alla fine i delfini rinunciarono e se ne andarono dalla Terra coi propri mezzi, poco prima che arrivassero i vogon.”



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